Scuola: cosa cambia con il nuovo DPCM?

01 marzo 2021 SCUOLA

Secondo quanto riportato nella bozza del nuovo DPCM, sembrerebbe che l’attività didattica delle scuole superiori nelle zone gialle continuerà a svolgersi in modalità “blended”. In altri termini, “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza”.

Resta, pertanto, ferma la possibilità di svolgimento della didattica in presenza per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, nonché “la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020”.

Nelle zone arancioni e rosse, invece, dal secondo anno in poi di scuola secondaria di primo grado, la didattica verrà espletata interamente da remoto.

Tuttavia, ancora, non vi è nulla di definitivo, in quanto il Governo è in attesa del parere del Comitato Tecnico Scientifico.